ASSOCIAZIONE MEDICA

Il Punto su:

“Duttò …ma ‘o passa a mutua?  Pecchè l’aggia pavà?”

 

Ricevo dagli amici medici e trasmetto a modo mio! E’ una frase che continuamente il medico si sente dire ad ogni prescrizione. Tante cose sono cambiate da quando il medico prescriveva sul ricettario quelle famose gocce analgesiche o quella miracolosa polverina che faceva digerire tutto il cenone di Natale; oppure l’ovatta, l’acqua ossigenata, i cerotti, le garze…!

Da quando i farmaci sono stati classificati in fasce…la C si è andata sempre più infoltendosi, e come se non bastasse, per un discutibile arzigogolo di chissà quale mente sopraffina, certi farmaci sono gratuiti solo se hai una certa patologia o una certa condizione, eppure nel foglietto illustrativo (chissà perché si chiama bugiardino!) ci sono quelle condizioni che il paziente possiede. Peggio ancora spiegare perché il cugino del paziente che abita in Basilicata lo stesso farmaco lo ha avuto senza problemi e discussioni!

Il medico non sa spiegarlo se non in maniera semplicistica: “così dice la legge”; non vuole perché egli è tenuto a curare –quindi a prescrivere ciò che ritiene utile, secondo scienza e coscienza, nell’interesse del paziente; potrebbe, ma non deve succedere, non essere a conoscenza dell’ultima nota (non musicale!) che la Regione ha emesso minacciando inquisizioni e pene: “inappropriatezza prescrittiva” sancita, controllata e applicata da non medici! Il cittadino che deve fare? Mettere mano al borsellino e rassegnarsi! C’è un altro aspetto. Viene prescritto un farmaco, il paziente va in farmacia e gli viene chiesto un contributo: c’è il generico. Questo è un altro mistero. Mi dicono i miei amici che sono pungolati continuamente perché non raggiungono un fantomatico obiettivo: una certa percentuale di farmaci generici da prescrivere; anche in questo caso altra spada di Damocle: “sfondamento del tetto di spesa”. Chiedo: ma se la differenza la paga il paziente e la Regione rimborsa il farmaco al prezzo del generico, quale interesse c’è? Quale altro gioco sporco si annida sulle nostre teste?

Per definizione il medico deve visitare e curare consigliando quel farmaco e non altri; un conto è, quindi, la prescrivibilità ed un altro la mutualità. Chiaro che il Medico della mutua è a conoscenza di quali farmaci sono mutuabili, ma è un problema che esula: se hai bisogno di quel farmaco che la mutua non passa, non è colpa del medico, né con la salute puoi andare al discount e cercare qualcosa di analogo che magari costi meno!

Un fatto è certo: non ci sono soldi, siamo in crisi, per cui dobbiamo imparare a tirare la cinghia, anche se non c’è più spazio per altri buchi! Rimedi? Forse uno sicuramente: evitare lo spreco, le provviste, le prescrizioni dettate dalla paura che finiscano in casa e non si può proseguire la cura. Oggi con il computer il medico sa quante pillole ti restano, quanti giorni ancora hai di cura. Se vai in villeggiatura non occupare spazio nella valigia perché ti devi portare pure le medicine: basta andare alla Guardia Medica, portare la tessera sanitaria e la scheda che il tuo medico ti può e deve dare con i farmaci che prendi e…il gioco è fatto! Indipendentemente da certe storture, l’Italia è ancora una, almeno per queste cose! Naturalmente stiamo parlando di patologie serie, non dei malanni passeggeri e banali, parlo della terapia per pressione alta, per il diabete, per le malattie di cuore, non certo di bazzecole, quisquilie e pinzellacchere cui siamo – purtroppo - abituati e di cui facciamo fatica a spogliarci! – Certo un gioco sporco lo fa anche il paziente quando chiede una prescrizione a nome del familiare esente. Mi pare di aver invitato a riflettere su questo che non è un comportamento onesto, etico, giusto per la collettività (preferisco questo termine a società!) in quanto viene meno la corresponsabilità o, se volete, la collaborazione: questo comportamento ci fa simili all’evasore fiscale, parassita della società, come dice una pubblicità. Certo sarebbe bello tornare ai tempi dove la mutua ti dava tutto, anche il lassativo e la crema per i calli, ma tant’è: oggi ci sono solo supposte (figurate) per tutti.

Meglio allora questa rubrica dove la supposta è solo un’occasione per pensare e riflettere… sorridendo.

Alla prossima.

Ginepro

Commenti   

# Giovanni Paudice 2016-10-03 19:31
Ok, sempre attuale il tema, purtroppo!!