ASSOCIAZIONE MEDICA

 

Il Punto Su:

La prematura, tragica, incredibile scomparsa del caro Silverio, 

Amico e Collega ha fatto emergere in me sentimenti contrastanti e pensieri che, affiorando alla mente nel ricordo di Lui – conosciuto e stimato da tutti noi – è giusto rendere pubblici. Non vuole essere un’orazione funebre, né una commemorazione fine e se stessa. Tutti noi abbiamo scritto –molti altri serbano nel silenzio di sé stessi – di Silverio perché è giusto che sia così. Nel mio caso la situazione è diversa, complicata, ancora più amara.

Tra me e Silverio c’erano pochi punti in comune, non c’era intervento sul forum che non finisse in maniera aspra, non c’era riunione in sede che non ci vedesse protagonisti di battibecchi forti, acuti e, in alcuni casi violenti (verbalmente!) Ma ci stringevamo sempre la mano, ci guardavamo sempre negli occhi e col sorriso sulle labbra ci salutavamo dandoci un tacito appuntamento: “al prossimo round!”

Le nostre idee avevano pochi punti in comune, per certi aspetti erano agli antipodi, ma quando, insieme ad Alberobello, avemmo modo di “scioglierci”, di stare insieme per più tempo, capimmo insieme che ci univa una profonda realtà: avevamo entrambi sofferto per raggiungere un traguardo, avevamo insieme sperimentato la sofferenza, l’umiliazione, venivamo entrambi da una “gavetta”. Avevamo capito insieme che c’era la possibilità di costruire un rapporto. Non ci legava lo stesso credo, anzi avevamo due modi differenti di credere nell’aldilà, nella presenza di un Immanente Autorità, non lo negava, non accettava le imposizioni, era un anticlericale, ma non un ateo, era un mangiapreti, ma non negava la grandezza dell’uomo che, diceva, ha un’intelligenza per porsi e risolvere i propri problemi, da sé, forte solo dei propri sacrifici e delle proprie possibilità. Sto per dire una parola grossa che potrebbe mandare in brodo di giuggiole il caro Pasqualino Mastromo, era un umanista, nel senso che faceva suoi i grandi precetti che fanno grande l’uomo: la libertà, l’uguaglianza, la fraternità. Quando gli facevo notare che questi stessi principi erano contenuti, erano l’essenza del messaggio cristiano, non lo negava, affermava solo la stridente contraddizione tra il Cristo e l’istituzione ecclesiale, la Chiesa in quanto struttura. Come dargli torto! C’è voluto un Papa Polacco che chiedesse perdono per gli errori della Chiesa, che riabilitasse Galileo, che chiamasse “fratelli maggiori nella fede” gli Ebrei. Pur essendo io un credente, anzi proprio perché lo sono! non posso chiudere gli occhi di fronte alla storia che, diceva, è sempre maestra. Era aperto, sotto questo punto di vista, non si chiudeva nel preconcetto egoistico di essere depositario di una saggezza. Era uno spirito critico, acuto, rifiutava i compromessi, ma era capace di grandi slanci e di grandi generosità. Antonio Mura lo ha confidato! Se era costretto a piegarsi ad una volontà di una maggioranza assembleare….trovava il modo di dire la sua per “sporcarsi il meno possibile” Davanti alla morte si tace. Davanti al mistero del termine (terreno) della vita ci interroghiamo tutti e come Totò pensiamo alla “Livella”. Superato il giro di boa dei cinquant’anni si pensa e si agisce diversamente: puoi avere la vitalità del quindicenne, ma resti un uomo di mezza età ed allora scopri ancora di più la fragilità e la debolezza che sono tipici dell’uomo che ha bisogno di certezze: per il credente, può sembrare facile, per il credente “critico” un po’ più difficile, per il non credente ha valore il sacrificio, la conquista sofferta giorno per giorno, attimo per attimo. E quando quest’attimo diventa l’ultimo, come una fiammata esplosiva, ti resta solo il desiderio di ricongiungerti all’Infinito di cui fai parte e di cui sei parte integrante, porzione vitale e reciproca. Grazie Silverio per quello che hai dato a me, e che solo adesso apprezzo nella sua pienezza e interezza, e a tutti noi che ti serberemo nel ricordo affettuoso della tua signorilità e rispetto. Per l’uomo, per il Collega, per l’Amico.

Ciao e….come sempre senza rancore! 

di Antonio Ambrosanio