I macrofagi 'cellule spazzino' del sistema immunitario, possono essere riprogrammati quando interferiscono con il micro-ambiente che si crea quando le cellule sane diventano tumorali. In questa loro nuova identità, resa possibile dalla proteina chiamata ERK3, i macrofagi diventano alleati dei tumori e li aiutano a crescere. Di conseguenza la proteina ERK3 potrebbe diventare il bersaglio di futuri farmaci, come indicano i test che nei topi sono riusciti a bloccare la crescita dei tumori: eliminandola è possibile ridurre il numero dei macrofagi e bloccarne l'azione.
"Siamo riusciti a dimostrare come nei topi la crescita di carcinoma si sia ridotta in assenza della proteina ERK-5, mentre contemporaneamente si sia creata una situazione infiammatoria anti-tumorale", ha rilevato Giurisato. "Questi risultati - ha aggiunto - accrescono la possibilità che andare a colpire i macrofagi pre-tumorali attraverso una terapia che sopprima la proteina ERK-5 costituisca una nuova strategia per future cure anticancro".